V:Ar.Co è una collezione d’arte contemporanea 'in progress' del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali e parte del Sistema museale di Ateneo - MUSA. Dal 2015 più di venti artisti sono entrati a far parte dell’Aulario con opere di pittura, scultura, tecniche miste, fotografia. Nelle opere in collezione si riconoscono diversi filoni di ricerca: la storia nel senso più ampio del termine e quella del territorio casertano e campano con le sue problematicità (Il peso di Giotto di Antonello Tagliafierro, Campanie di Livio Marino, Rosa Rosae di Gloria Pastore, The Factory di Lello Lopez, Napoli Violenta di Francesco Pischetola, Muro di Peppe Ferraro, Sarajevo di Gino Quinto, Davide e Golia di Gabriele Marino, Campagna romana #9 di Danilo Donzelli); le difficoltà della comunicazione e l’influsso della tecnologia sulla nostra contemporaneità (More than real di Anna Pozzuoli, Solstizio di Milena Sgambato, Triangles di Salvatore Manzi, Resonance di Michele Attianese, Equitronic di Carla Viparelli, Figure dialoganti di Andrea Sparaco, Gabbie di Livio Marino, Dubai dal satellite di Piero Chiariello, Telesmena di Meri Tancredi, A landscape is a landscape is landscape… di Enzo Calibè, La sirenetta distratta di Neal Peruffo); il rapporto tra spazio, opera d’arte e spettatore (Wall painting di Marco Casentini, Labirinto e La finestra bianca di Gianni De Tora, Senza Titolo 25-16 di Vincenzo Frattini e Sole Verticale di Giuseppe Rossi); l’espressione estetica dell’interiorità dell’artista (Architettura straniera di Franco Cipriano, Emersioni di Luigi Pagano, In the middle of nowhere di Giacomo Montanaro, Magenta/Blue di Hella Berent); infine, sono espressione dell’altra anima del Dipartimento, quella archeologica l’ Afrodite, 6017, Capua di Luigi Spina, la Venere di Amela Suljic e Capua di Gianfranco Racioppoli. Nuove opere ancora si aggiungeranno a quelle finora in collezione permanente.